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Private diversions

One of the fundamental joys of studying plants lies in the discovery and appreciation of new natural horizons and their forms of life. Undoubtedly, it is a truly enriching experience for a gardener to travel the globe and directly observe different floras, landscapes and gardens.
For this reason, as well as an intrinsic nomadic attitude, I’ve always looked out of the domestic walls. In the course of my still limited career, I’ve been lucky enough to rub shoulders with some very special people and organisations who gave me the opportunity to visit places abroad and participate to botanical expeditions. The lines which follow report my memories and impressions on those trips.
Special thanks go to the Merlin Trust, the Alpine Garden Society, the Professional Gardeners’ Trust, and the Finnis Scott Foundation.


Uno dei piaceri fondamentali nello studio delle mondo delle piante consiste nella scoperta di nuovi orizzonti e delle loro forme di vita naturale. Va detto senza riserve, la possibilità di viaggiare e osservare direttamente altra flora, paesaggi e giardini è un arricchimento impareggiabile.
Per questa ragione – oltreché un’intrinseca attitudine al nomadismo – ho sempre cercato di guardare oltre le staccionate domestiche. Nel corso della mia pur limitata carriera, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con persone e organizzazioni davvero speciali, che mi hanno dato l’opportunità di viaggiare e partecipare a spedizioni botaniche. Le linee che seguono riportano le impressioni di quei viaggi.
Ringraziamenti vanno a the Merlin Trust, the Alpine Garden Society, the Professional Gardeners’ Trust e the Finnis Scott Foundation.